giovedì 18 novembre 2010

STUDENTI CONTRO LA GELIMINI, OCCUPANO "PALAZZO CAMPANA"


Hanno lasciato la stazione gridando "Se non cambierà, bloccheremo la città" gli studenti che intorno a mezzogiorno avevano occupato i binari di Porta Nuova paralizzando per oltre due ore il traffico ferroviario e causando diversi ritardi nella circolazione. E hanno raggiunto il gruppo di universitari che nel frattempo avevano occupato Palazzo Campana sede delle facoltà di Matematica e Biologia. Qui gli organizzatori della mobilitazione si pongono come obiettivo di restare giorno e notte nelle aule almeno fino a quando il disegno di legge approderà in Parlamento per l'approvazione definitiva. La data fissata per ora è il 19 novembre, ma la discussione continua a slittare e non è detto che non cambierà ancora. Nel pomeriggio a Palazzo Campana è prevista una assemblea e stasera il concerto di un gruppo di Verona.

E' tornato normale invece il traffico in entrata e uscita dei treni da Porta Nuova dopo che gli studenti medi che avevano bloccato i binari se ne sono andati. In tre-quattrocento si erano staccati dal corteo principale diretto in piazza Castello per manifestare contro i tagli alla scuola pubblica della riforma Gemini.

Arrrivati in corso Vittorio Emanuele II da via XX Settembre hanno deviato improvvisamente verso la stazione dove hanno trovato il blocco delle polizia e dove per riuscire a entrare sono scesi nella stazione della metropolitana e risaliti dalle scale mobili direttamente a Porta Nuova. Un gruppo è riuscito a raggiungere i binari centrali (dall'8 al 12) e bloccare la partenza e l'arrivo di tutti i treni.

In altre parti della città non ci sono stati problemi di ordine pubblico: l'unico episodio è il lancio di un fumogeno in prossimità della sede di Intesa San Paolo in piazza San Carlo. Accanto agli studenti hanno sfilato anche docenti, ricercatori e altri dipendenti del mondo della scuola, richiamati dall'obiettivo della Cgil: che ha promosso lo sciopero "Chiedere investimenti in conoscenza, garanzie per il diritto allo studio e lavoro senza precarietà".

Tra gli esponenti dei centri sociali in prima linea anche Rubina Affronte, la studentessa di psicologia finita alla ribalta delle cronache per il lancio di un fumogeno al leader nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, durante la festa nazionale del Pd che si era tenuta a settembre a Torino. La manifestazione ha creato nonpochi problemi alla circolazione nel centro città, complice la chiusura di diverse strade per il passaggio dei cortei.


(REPUBBLICA.it)

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