venerdì 19 novembre 2010

REGINA MARGHERITA, NEONATO MORTO, "LO HANNO LASCIATO SOLO"


Aveva appena quattro mesi, Thomas Bruzzese, il bimbo di quattro mesi morto ieri al Regina Margherita, in circostanze ancora da chiarire. Era nato il 28 luglio all'ospedale di Rivoli ma era stato portato subito all'Infantile perché soffriva di grave problema di deglutizione e respiratorio. Così dalla scorsa estate non era mai uscito dall'ospedale, avrebbe dovuto essere dimesso oggi infatti i genitori avevano preparato la sua cameretta e avevano anche confezionato una foto ricordo con ringraziamenti da lasciare ai dipendenti del Regina Margherita.

Invece martedì il padre e la madre sono stati chiamati d'urgenza perché il piccolo aveva avuto una ricaduta ed era stato trasferito in rianimazione. Tempo di arrivare in ospedale che Thomas era già morto. Il giorno stesso hanno presentato un esposto all'autorità giudiziaria. "Lo hanno lasciato solo, dopo averlo alimentato, e per questo vogliamo giustizia": a parlare sono Alessandro Bruzzese, 30 anni, artigiano edile residente a Sant'Antonino di Susa (Torino), e la moglie Ramona Pizzo, 24 anni, con la foto del loro piccolo Thomas in mano. "Avevamo chiesto di stare vicini a nostro figlio e saremmo stati disposti anche a mettere un tappeto e a dormire nel corridoio, ma ci è stato rifiutato".

I Bruzzese sono convinti che il bambino sia deceduto per incuria dei medici e degli infermieri. Secondo alcune indiscrezioni infatti al neonato sarebbe stato trovato del latte nei polmoni dai medici rianimatori che avrebbero anche segnalato una asfissia di diversi minuti, tanto che non sarà possibile donare gli organi del piccolo perché la prolungata assenza di ossigeno li ha danneggiati.

"E' da scartare categoricamente qualsiasi causa relativa a trascuratezza o a mancanze del nostro personale - ha detto Giuseppe De Intinis, direttore sanitario dell'ospedale - il bambino era iperseguito e si trovava in terapia subintensiva. Era monitorato e nel reparto è presente la guardia medica 24 ore su 24. Quando è scattato l'allarme un infermiere si è immediatamente recato a vedere che cosa stesse succedendo. Le cause della morte andranno valutate soltanto dopo l'autopsia. Ma in ogni caso si tratta di un caso clinico già molto difficile".


(REPUBBLICA.it)

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