sabato 6 novembre 2010

MICHELE MISSERI CONFESSIONE CHOC, MIA FIGLIA HA UCCISO SARAH


TARANTO - Secondo indiscrezioni, Michele Misseri avrebbe addossato la responsabilità dell'omicidio della nipote Sarah Scazzi alla figlia Sabrina. Il motivo? Sabrina era pazza di gelosia per le attenzioni di Ivano verso la cugina. Il proprio ruolo nella vicenda sarebbe limitato alla fase dell'occultamento del cadavere. Inoltre Michele ha detto di non aver stuprato il cadavere di Sarah, cosa che invece aveva confessato nei primi interrogatori. Resta da chiarire se sia stato confermato che il delitto è stato commesso nel garage di casa Misseri. Lo avrebbe fatto nell'interrogatorio durato oltre cinque ore in carcere, venerdì dalle 16 circa alle 21, dinanzi ai pm titolari dell'inchiesta, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, procuratore aggiunto, e poi anche dinanzi al procuratore della Repubblica, Franco Sebastio. Non si sa per ora se Michele Misseri abbia tirato in ballo altre persone, ma pare che non sia così.

LE DUE CONFESSIONI - Aveva avuto in precedenza un «rapporto assolutamente normale» con la piccola Sarah, ma poi la uccide, colto da un raptus dopo che ha tentato di toccarla nelle parti intime: questo confessa Michele Misseri in prima battuta il 6 ottobre. Un mese dopo, il 5 novembre, Michele, 57 anni e mani callose di lavoratore in campagna, porta a compimento la sua accusa nei confronti della sua figlia 'preferita': è stata lei a uccidere la piccola Sarah. Ma la prima persona che Michele ha accusato nelle sue varie versioni è stata la stessa piccola Sarah. In una delle primissime versioni, Michele spiegò infatti come aveva ucciso la nipotina, preso dal suo raptus sessuale. Il 7 ottobre 2010, alle 13.00 circa, sentito dal medico legale incaricato dalla procura degli esami autoptici, Lugi Strada, riferì «per la prima e unica volta, di essere stato toccato ai fianchi dalla piccola Sarah, per poi strozzarla una volta essersi girata immediatamente dopo». Nell'interrogatorio dinanzi al gip, il giorno successivo, l'8 ottobre, Michele Misseri confessa invece per la prima volta di aver palpeggiato la nipote, dopo che la piccola Sarah era scesa in garage per salutarlo. Non parla più - e dal 7 ottobre non ne parlerà più - di Sarah che lo aveva toccato ai fianchi. Racconta però, anche in quel caso per la prima volta, di averla molestata qualche giorno prima.

L'AVVOCATO - Nulla di ufficiale è trapelato sul contenuto delle dichiarazioni spontanee che Misseri ha voluto fornire agli inquirenti. Però non ci sono molte alternative a quanto le indiscrezioni rivelano: infatti, appena uscito dal carcere il difensore di Misseri è in diretta telefonica con la trasmissione Mediaset 'Quarto Gradò: «Ci si può aspettare rivelazioni clamorose dall'interrogatorio di Michele Misseri?», chiede il conduttore, Salvo Sottile. «Si», risponde l'avv.Galoppa. Il legale aggiunge di non poter dire altro, «perchè così siamo rimasti d'accordo con gli inquirenti». «Saprete tutto la prossima settimana», aggiunge il difensore, spiegando poi che Michele Misseri «sta benissimo» e «intende andare fino in fondo». L'ennesimo interrogatorio-fiume di Misseri cade a tre giorni dall'udienza dinanzi al tribunale del Riesame di Taranto nella quale verrà discusso il ricorso presentato dai legali di Sabrina, gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, per far annullare l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del tribunale di Taranto Martino Rosati nei confronti della giovane, detenuta nello stesso carcere con le accuse di sequestro di persona e concorso in omicidio. È difficile che di fronte alle nuove dichiarazioni di Michele Misseri - sia che esse restino secretate sia che diventino pubbliche - il tribunale del Riesame decida di scarcerare Sabrina Misseri.

ESAMI - Nel frattempo però la violenza sul corpo di Sarah negli esami compiuti dal medico legale incaricato dalla procura, Luigi Strada, non è stata accertata a causa delle condizioni del corpo rimasto in acqua per oltre 40 giorni. Lo stesso Strada aveva prelevato tracce di materiali organici per tentare di accertare l'eventuale violenza sessuale attraverso esami più complessi, sottolineando tuttavia in dichiarazioni pubbliche che probabilmente neppure questi esami avrebbero potuto accertare la violenza proprio per la precarietà delle condizioni del cadavere. Gli esami sono ora in corso da parte dei carabinieri dei Ris, ma secondo primi risultati resi noti nei giorni scorsi - sempre da indiscrezioni - la violenza non verrebbe accertata.


(CORRIERE.it)

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