mercoledì 10 novembre 2010

GOVERNO BATTUTO TRE VOLTE, "FLI" VOTA CON L'OPPOSIZIONE


Tre votazioni e tre sconfitte oggi per il governo alla Camera. Prima è stato approvato l'emendamento presentato da Matteo Mecacci, radicale del Pd, alla mozione sul trattato di Amicizia Italia-Libia. Votando con l'opposizione sull'emendamento che di fatto impegna l'esecutivo a rivedere il trattato di "amicizia" con la Libia, Futuro e Libertà ha fatto il primo sgambetto all'esecutivo. L'emendamento - a cui il governo è contrario e dove si chiede che i respingimenti vengano effettuati in base agli accordi internazionali e ai principi umanitari - è passato con 274 voti a favore e 261 voti contrari.

La seconda sconfitta nell'Aula della Camera il governo l'ha subita su una mozione presentata dall'Udc sempre sui rapporti tra Italia e Libia. Il parere del governo era contrario, Fli ha votato a favore. Il testo è passato con 281 sì, 269 no e un astenuto. La terza battuta d'arresto sul trattato Italia-Libia è arrivata con l'approvazione della mozione presentata da Fli, a cui il governo aveva sempre dato parere contrario.

"Prove tecniche, prove tecniche", ha commentato con un sorriso il capogruppo del Pd Dario Franceschini uscendo dall'aula. E il capogruppo di Fli alla Camera Italio Bocchino ha subito replicato: "Abbiamo detto che abbiamo le mani libere...". Per il segretario del Pd Pierluigi Bersani non ci sono dubbi, questi voti "certificano una situazione di crisi che va chiarita fino in fondo". Sulla stessa lunghezza d'onda il leader dell'Idv Antonio Di Pietro, che rilancia l'idea di una mozione di sfiducia per "certificare la morte politica dell'esecutivo Berlusconi".

Il Pdl, come aveva annunciato in aula Roberto Antonione, aveva ritirato la mozione dopo l'approvazione dell'emendamento per evitare che passasse un testo ormai non in linea con la volontà del governo. Ma i finiani avevano fatto propria la mozione. A favore del testo hanno votato, oltre al Pd e all'Idv, l'Udc e Fli, che non ha cambiato idea dopo i ripetuti appelli del sottosegretario Alfredo Mantica e di esponenti del Pdl ad allinearsi con il governo. Dopo il voto, tutti i deputati del Pdl e della Lega si sono alzati in piedi tributando un ironico applauso ai colleghi di Fli, cui hanno urlato "Bravi, bravi"!. Il leghista Gianpaolo Dozzo aveva detto prima del voto che l'atteggiamento assunto da Fli su questo emendamento era "una prova di sganciamento" dei finiani dalla maggioranza.

"Dobbiamo far capire a Berlusconi che senza i voti di Fini non va da nessuna parte" ha detto Bocchino ai colleghi del gruppo di Fli che erano indecisi su come votare, scatenando cori dai banchi del Pdl: "Buffone, buffone!", gridavano. Gli animi si sono riscaldati quando il finiano Roberto Menia stava per raggiungere, ai banchi del Pdl, Maurizio Bianconi che li aveva accusati di incoerenza: è stato bloccato da Denis Verdini. A riportare la calma ha contribuito il sottosegretario Guido Crosetto, che ha sollecitato i colleghi del Pdl a stare zitti.

E contro Fini sale il malcontento di alcuni deputati del Popolo delle libertà che hanno lanciato la loro provocazione: "Tappezzeremo tutte le città d'Italia con migliaia di manifesti sui quali si vedrà la faccia di Fini accanto ai barconi pieni di immigrati". "In questo modo - ha detto un parlamentare con responsabilità all'interno del gruppo - faremo capire agli italiani che è Fini che vuole l'immigrazione clandestina in Italia. Dobbiamo solo decidere da quali città cominciare", ha concluso il deputato.


(REPUBBLICA.it)

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