
«Ci mancava solo la bestemmia dentro la barzelletta del presidente». Comincia così l’editoriale di Avvenire firmato dal direttore Marco Tarquinio, all’indomani del video pubblicato dal sito de L’Espresso, in cui Berlusconi racconta una barzelletta contro Rosy Bindi che si conclude con una bestemmia.
«C’è una cultura della battuta a ogni costo che ha preso piede e fa brutta la nostra politica. E su questo tanti dovrebbero tornare a riflettere», esorta il quotidiano dei vescovi. «Ma su ogni uomo delle istituzioni - prosegue l’editoriale - su ogni ministro e a maggior ragione sul capo del governo grava, inseorabile, un più alto dovere di sobrietà e di rispetto. Per ciò che si rappresenta, per i sentimenti dei cittadini e per Colui che non va nominato invano».
Non si placa quindi la bufera sule barzellette di Berlusconi "rubate" in due video. La "storiella" incriminata, raccontata a un gruppo di fan e conclusa con una bestemmia, ha trasformato la giornata di ieri del premier in un venerdì ad alta tensione. A sera dopo che le opposizioni avevano stigmatizzato duramente le sue parole era scesa in campo Famiglia Cristiana definendo la bestemmia «un’offesa a tutti i cattolici». Eppure il Cavaliere si era detto convinto convinto che gli attacchi erano «strumentali». Certo, Berlusconi si è scusato se ha urtato la sensibilità di qualcuno (di barzellette tra l’altro ne ha raccontate più d’una concedendosi dell’ironia anche sugli ebrei) ma ha spiegato di non averle certo inventate lui queste «storielle». Sono vecchie, ha minimizzato, circolate più di un anno fa in Parlamento.
(LASTAMPA.it)
IL VIDEO DELLA BARZELLETTA
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