martedì 19 aprile 2011

SENTENZA COGNE2, A FRANZONI UN ANNO E QUATTRO MESI


TORINO - Un anno e quattro mesi è la pena inflitta ad Annamaria Franzoni per calunnia al termine del processo Cogne Bis. La sentenza è stata pronunciata oggi dal giudice Roberto Arata del tribunale di Torino. Annamaria Franzoni non era in aula. Condannato per frode processuale anche il fotografo Eric Durst, consulente della difesa della donna nel 2004.

La donna sta scontando nel carcere della Dozza, a Bologna, la condanna per l’omicidio del figlioletto Samuele. Annamaria Franzoni è stata riconosciuta colpevole di calunnia «in concorso con altri» non identificati (così come recitava il capo d’accusa) per la denuncia, depositata il 31 luglio 2004 dal suo difensore dell’epoca, Carlo Taormina, in cui, a distanza di più di due anni dall’omicidio e di qualche giorno dalla sentenza di condanna di primo grado, si invitavano gli inquirenti a indagare sul conto di Ulisse Guichardaz, un vicino di casa.

Al processo era stato chiamato in causa un secondo imputato, il fotografo svizzero Eric Durst, che partecipò, nel luglio del 2004, insieme ad altri collaboratori dell’avvocato Taormina, a un sopralluogo nella villetta: sua fu un’impronta digitale lasciata su uno stipite che in un primo tempo la difesa aveva presentato come uno degli indizi che potevano scagionare la Franzoni. Durst ha detto di essersi appoggiato al muro inavvertitamente. Per lui la condanna è a otto mesi con la condizionale.

Il nuovo legale della Franzoni, l’avvocato Paola Savio, si è detta «curiosa di vedere quale è stato il ragionamento seguito dal giudice per arrivare alla condanna» di Annamaria, la quale secondo un’interpretazione della consulenza disposta durante il processo, è così profondamente convinta della propria innocenza da non ricordare nulla dell’episodio.


La Stampa

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