venerdì 1 aprile 2011

TORINO, DIETROFRONT TENDOPOLI, TUTTO FERMO FINO AL 5 APRILE


«Stop alle operazioni di allestimento, ritiro la disponibilità dell’area dell’Arena Rock». Da Bruxelles, dove si sono appena conclusi i lavori del Comitato delle Regioni, un Chiamparino furente non ha risparmiato stoccate al ministro degli Interni, con il quale ha successivamente avuto un colloquio telefonico. «Abbiamo chiarito che Maroni non ha agito in malafede prendendo iniziative a nostra insaputa – ha dichiarato alla Stampa il primo cittadino –, ma resta ancora la necessità di alcuni chiarimenti, soprattutto sulla natura delle persone che potrebbero essere trasferite a Torino». Dopo giorni di critiche ricevute dall’opposizione e dallo stesso Pd, arriva l’inaspettato dietrofront del sindaco rimasto costantemente in contatto con Roma, dove era in corso la riunione della «cabina di regia» che sta gestendo l’emergenza profughi in arrivo dal nord Africa.

«Attendiamo dal governo chiarezza e soprattutto garanzie sulla temporaneità dei Centri», ha dichiarato il presidente dell’Anci, chiamato ad esprimere non solo le preoccupazioni dei suoi concittadini, ma anche quelle di tutte le Regioni e i Comuni, sull’ondata migratoria che ha investito le coste meridionali italiane. «E questo non è un dettaglio, avendo il Presidente della Regione Piemonte Roberto Cota affermato che in Piemonte sarebbero arrivati solo rifugiati – ha continuato Chiamparino –. Di fronte a questa sua decisione, è chiaro che per il Comune di Torino sarebbe impossibile l’insediamento di situazioni diverse».

«In considerazione del fatto che ogni decisione è stata rinviata, non fornendo alcune delle garanzie richieste, in particolare per quanto riguarda le caratteristiche delle persone da collocare, i tempi per i quali è prevista la collocazione, i numeri e la collocazione territoriale degli altri siti sia a livello nazionale che regionale – si legge nella lettera inviata a Maroni e al prefetto di Torino Alberto Di Pace – la disponibilità accordata è da considerarsi sospesa».

Chiamparino, inoltre, ha ricordato che l’Anci «si è sempre detta contraria alle concentrazioni massicce di persone in pochi siti e che sarebbe stata auspicabile una verifica con i territori, per una equilibrata distribuzione all`interno di un piano nazionale (che non è stato possibile condividere), prima degli eventuali insediamenti».

Tutto congelato, quindi, fino al 5 aprile, ma intanto nell’area della Continassa, il sito scelto per accogliere gli oltre 1.500 clandestini attesi nel capoluogo piemontese, questa mattina è continuato il montaggio della grande centro di accoglienza. Un centinaio di tende da campo di colore blu scuro sono già state allestite dalla Protezione Civile e dai Vigili del Fuoco e l’area è presidiata costantemente dalle forze dell’ordine.

L’ordine che arriva da Chiamparino è chiaro: «Dal momento che senza intesa alcuna con le Regioni e il sistema delle autonomie locali il ministero degli Interni ha dato disposizioni di cominciare l’allestimento delle tende nell’area denominata “Arena rock” – ha precisato – chiedo di interrompere immediatamente tali operazioni. In ogni caso – sottolinea ancora – da parte della città non vi sarà la collaborazione per quanto riguarda la fornitura acqua, luce e il servizio di raccolta dell’immondizia».


La Stampa

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