martedì 12 aprile 2011

SCOMPARSI DA DOMENICA, DUE QUINDICENNI IN FUGA D'AMORE


TORINO - «Se non credete al nostro grande amore noi ve lo faremo vedere». È l’ultimo messaggio consegnato a Facebook, due giorni fa, prima di sparire. Quando i genitori e gli amici hanno aperto il suo diario virtuale, hanno capito. A scrivere il messaggio è stata Jessica, 15 anni, annunciando la sua fuga con Dino, 17 anni, conosciuto da poche settimane. Adolescenti innamorati. Domenica sera hanno fatto perdere le tracce. Cellulari spenti, per non spezzare un sogno da grandi da inseguire chissà dove. Forse a Milano.

Da due giorni Jessica Detto, residente in Barriera Milano, e il suo ragazzo, Dino P., di Nichelino, sono inseriti nella banca dati nazionale delle persone scomparse. Per i carabinieri si tratta solo di una fuga volontaria. Niente di cui temere seriamente. Ma le rassicurazioni non bastano a tenere a freno i timori dei genitori, che da 48 ore non dormono, aspettando una telefonata, o di vedere la figlia comparire sulla porta di casa. «Vogliamo solo che torni presto - dice il papà - non siamo arrabbiati con lei. Siamo soltanto preoccupati che non si metta nei guai, che non faccia sciocchezze. Nessuno la rimprovererà per questa fuga».

Il messaggio è identico a quello di tanti genitori: «Torna Jessica, il resto non conta. Tutto si aggiusta». Lei è il suo fidanzato programmavano da tempo, probabilmente, la loro bravata amorosa. I carabinieri, ascoltando parenti e amici, hanno scoperto che la giovane tempo fa si era fatta prestare del denaro in occasione di una festa. Un piano. Lei frequenta la terza media. Lui l’istituto di arti e mestieri, come elettricista. «Jessica e Dino - racconta il papà - si sono conosciuti un paio di mesi fa, tramite un comune amico. Una storia normale, tra ragazzini. Ma finora questa loro amicizia non aveva mai creato discussioni. Abbiamo sempre cercato di accontentarla». Ma forse per la ragazzina non era abbastanza. E lo ha spiegato sulla sua pagina Facebook. «Se non credete al nostro amore, allora vi sorprenderemo» ha scritto in uno degli ultimi messaggi.

Tutto farebbe pensare ad fuga premeditata. Domenica scorsa ha trascorso la giornata in compagnia del suo Dino, di alcuni amici e del fratellino. Alle 18,30 è tornata casa per la cena. Si è fermata nell’androne del palazzo, nel cuore di Barriera Milano. Ha detto al fratellino di salire che lei sarebbe arrivata subito. Ma non è stato così. Dopo qualche minuto il padre è sceso in strada. Non c’era più nessuno in strada. «Ho cercato di rintracciarla, ma aveva il telefonino spento. Ho cercato gli amici e non sapevano che fine avesse fatto. Così sono andato dai carabinieri».

Jessica indossava una maglietta scura, jeans e scarpe da ginnastica Nike a tre colori. «Sì come quelle all’ultima moda - dice il papà - le ha comparte di recente: sono bianche, verdi, viola». Fuggiti insieme. Tutti gli amici sono minorenni. Se davvero sono andati a Milano, devono averlo fatto in treno o in autobus. Forse qualcuno li ha aiutati. Qualcuno magari contattato in qualche angolo del social network, dove tutti i desideri s’incontrano. E dove tutto sembra possibile. Anche fuggire veramente.


La Stampa

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