mercoledì 20 aprile 2011

L'AUTOPSIA CONFERMA, IL CUORE DI NICOLE PERFORATO DAI MEDICI


TORINO - L’autopsia eseguita ieri mattina sulla piccola Nicole Coratella conferma: la bimba di 7 mesi morta venerdì scorso al Regina Margherita è stata stroncata da un’emorragia inarrestabile dopo che i medici le hanno perforato la parete del cuore durante una biopsia.

Ma l’attenzione della procura, adesso, pare orientata - più che a individuare o confermare la causa del decesso, sulla quale c’erano pochi dubbi, per stessa ammissione dell’ospedale - a far luce su un’altra questione: quella biopsia finita con una complicanza era necessaria per iniziare una terapia che potesse cercare di evitare il dramma? In altre parole: Nicole doveva proprio essere sottoposta a un esame così invasivo? Che cosa sarebbe cambiato se si fosse iniziata una terapia contro la cardiomiopatia dilatativa virale senza indagare con una sonda?

Ciò che ha provocato il decesso è stata l’emorragia. La perdita inarrestabile di sangue attraverso la ferita nel cuore provocata dalla sonda. In casi come questo, dov’è necessario collegare un paziente alla circolazione esterna, si procede oltretutto a «scoagulare» il sangue, cioè a renderlo più fluido per evitare il pericolo di trombi, il che, dal punto di vista del rischio-emorragia, è un pericolo in più per il malato.

L’autopsia eseguita da Valter Declame sul corpicino di Nicole è stata disposta dal pm Giancarlo Avenati Bassi cui è affidata l’indagine. E’ iniziata poco dopo le 9 e si è conclusa in tarda mattinata. Hanno assistito anche i medici legali Valentina De Biasi, in rappresentanza dei familiari della bimba, e Giambattista Golè, nominato dall’azienda sanitaria a cui fa capo il Regina Margherita. «Che l’evento che ha portato alla morte sia questo - dice Bortolotto - è indubbio, ma vogliamo capire che cosa sia accaduto prima, e le ragioni per cui tutto questo è avvenuto». Potrebbe già esserci qualcuno iscritto nel registro degli indagati. L’ipotesi scontata è quella dell’omicidio colposo.

Nelle prossime ore potrebbe arrivare il via libera alla sepoltura. Per la prima volta, ieri, ha parlato la pediatra della bimba, la dottoressa che - riferiscono i genitori - «nei giorni prima del ricovero di Nicole ci aveva detto che la nostra bambina aveva semplicemente un raffreddore, e che un po’ di mare le avrebbe fatto bene».

Parla anche il commissario dell’ospedale Regina Margherita, Emilio Iodice, che in un comunicato diffuso ieri dall’ospedale dice: «Purtroppo in sanità il “rischio zero” non esiste e nonostante la capacità, l’impegno e il rispetto dei protocolli osservati da chi agisce in campo sanitario, l’evento negativo si può comunque verificare». Il dottor Iodice ribadisce: «I medici hanno fatto tutto il possibile per curare la piccola Nicole».

Più passano le ore e i giorni, più la consapevolezza del dramma diventa chiara, percepibile, ai genitori di Nicole, Vincenzo e Denise Coratella. Oggi alle 16,30, con un collegamento esterno, racconteranno la loro tragedia alle telecamere della Vita in diretta. Intanto, oltre a quella della procura, sulla vicenda sono aperte altre due inchieste ministeriali, mentre il consigliere regionale Andrea Buquicchio (Idv) ha annunciato un’interrogazione urgente in Consiglio.


La Stampa

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