lunedì 18 aprile 2011

BIMBA MUORE A 19 MESI DOPO UNA BIOPSIA AL CUORE


TORINO - Da due mesi la piccola Nicole aveva tosse inarrestabile e muco denso che le colava in continuazione dal naso. La pediatra aveva tranquillizzato papà e mamma: «E’ solo un po’ di raffreddore, forse qualche giorno al mare le farà bene». Invece, Nicole Coratella, 1 anno e sette mesi compiuti il 2 aprile, soffriva di una malattia al cuore. Una malattia che sabato mattina l’ha uccisa al Regina Margherita, poche ore dopo esser stata sottoposta a una biopsia per capire l’origine del suo cuore troppo gonfio e affaticato: la sonda ha perforato il ventricolo destro, la piccola è stata portata in rianimazione, ma la mattina successiva è stata stroncata da un’emorragia.

Vincenzo e Denise Coratella, i genitori di Nicole, 29 anni lui, 25 lei, hanno sporto denuncia e si sono rivolti a un legale, l’avvocato Maurizio Bortolotto. «Vogliamo sapere che cosa ha ucciso la nostra bimba - dicono senza più lacrime -. Fino a due mesi fa stava benissimo. E nell’ultimo mese, quando la tosse è diventata così frequente da farla vomitare, praticamente ogni settimana eravamo dalla pediatra che ha prescritto un aerosol tre volte al giorno per tre giorni, oltre a un antibiotico da comprare, tenere lì, e usare solo quando ce l’avrebbe detto lei».

I genitori della bimba, nella denuncia, per il momento non accusano espressamente nessuno. In sala operatoria c’erano i due primari della Cardiologia e della Cardiochirurgia dell’Infantile, Gabriella Agnoletti e Piero Abbruzzese, nomi noti, medici di esperienza e di fama. Ma qualcosa è andato storto: «Ci hanno spiegato - continuano i coniugi Coratella - che la perforazione del ventricolo è un rischio di ogni biopsia, ma questo non ci basta. Vogliamo anche sapere se la pediatra poteva o doveva sospettare la malformazione al cuore, anziché dirci che un po’ di mare avrebbe fatto bene a Nicole».

La piccola era nata al Sant’Anna il 2 settembre scorso. «Nessun problema di salute», garantiscono papà e mamma. «A fine gennaio ha iniziato a colarle il naso e ad avere una tosse sempre più fastidiosa: le ultime notti le ha passate praticamente in bianco, piangendo e lamentandosi. Una tosse tremenda, da farci spaventare».

Quando l’8 aprile Nicole arriva al pronto soccorso dell’Infantile («Dopo l’ennesima notte sveglia aveva tossito tanto da vomitare ed era diventata completamente bianca in viso») le viene assegnato un codice verde: non è un caso urgente. «Ma appena l’hanno visitata e fatto l’ecocardiogramma ci hanno spiegato che nostra figlia aveva un cuore pesantemente affaticato. Non una malformazione, forse l’effetto di un virus».

Due le possibili diagnosi: cardiomiopatia dilatativa o miocardite. «Il professor Abbruzzese e la dottoressa Agnoletto ci hanno spiegato che occorreva approfondire con una biopsia, un esame di routine che sarebbe durato non molto». Venerdì Nicole entra in sala operatoria. «Dopo due ore esce la dottoressa Agnoletto, ci spiega della perforazione e dice che è stato necessario aprire lo sterno per “chiudere il forellino”».

Sotto l’effetto dei farmaci, prima della biopsia, la situazione pareva migliorare, ma adesso, dopo la perforazione del ventricolo, Nicole è di nuovo in pericolo. «La mattina dopo - racconta ancora la madre - ci hanno telefonato a casa: “Venite, vostra figlia si è aggravata”. Quando siamo arrivati in ospedale era già morta».

L’avvocato Bortolotto: «Sappiamo che in sala operatoria c’erano due primari considerati validissimi. Ai genitori della bimba, però, in ospedale qualcuno ha dato informazioni discordanti sulle condizioni della figlia. Chiediamo di fare chiarezza, e di verificare se può esistere una responsabilità di chi non ha indirizzato prima Nicole all’Infantile per capire l’origine di quei disturbi che si trascinava da due mesi».


La Stampa

0 commenti:

Posta un commento