giovedì 14 aprile 2011

NUCLEARE, LE VECCHIE CENTRALI PIU' A RISCHIO, A 2 PASSI DALL'ITALIA


Attenzione alle centrali nucleari di Fessenheim, in Francia, ma anche e soprattutto - specie gli italiani - a quella di Beznau, in Svizzera. Hanno provocato manifestazioni, proteste, richieste di chiusura in loco. E hanno fatto nascere un’associazione ambientalista trinazionale ad hoc, franco svizzero tedesca. A stare, in particolare, alle tesi dei Verdi tedeschi, rinfrancati dal successo elettorale nel Baden Wurttemberg e tranquillizzati in casa propria dalla politica sempre più attenta di Angela Merkel sul tema nucleare, sono proprio questi due impianti appena fuori dai confini della Germania a rappresentare un pericolo serio per il proprio Paese e per l’intera Europa. Ma le due centrali pongono problemi differenti. In Francia la municipalità di Strasburgo, all’unanimità, senza differenze di orientamento tra destra e sinistra, ha votato per la chiusura immediata della centrale nucleare di Fessenheim.

La richiesta prescinde dai risultati degli stress test a cui la centrale, come altre in Europa, sarà sottoposta in ossequio all’orientamento comunitario. Quella di Fessenheim è una tra le più vecchie centrali francesi, funziona dal 1977 ma non è stata progettata per avere una lunga attività. A 1.5 chilometri dalla frontiera con la Germania e a 40 chilometri dalla Svizzera, desta più preoccupazione per due motivi supplementari: perché si trova in una zona sismica e perché nel caso di uno straripamento del Reno verrebbe immediatamente invasa dalle acque del fiume.

Molto più anziano l’impianto svizzero di Beznau, attivo dal 1969, che è situato a Döttingen, nel Canton Argovia. Fritz Kuhn, vice capogruppo dei Verdi nel Parlamento tedesco ne parla come «di quell’ammasso di ferraglia al confine con la Germania» e promette di non mollare la presa sulla Merkel e sugli svizzeri finché la centrale non sarà fermata. Obiettivo che appare difficile da raggiungere. La Svizzera, infatti, si rifiuta di sottoporre le sue centrali ai test europei e sta suscitando, in primis, le ire dei vicini tedeschi.


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