venerdì 1 aprile 2011

FIAT SCRIVE AGLI OPERAI BERTONE, "IL FUTURO E' NELLE VOSTRE MANI"


Scritta su carta intestata della Fiat, comincia con "Gentile collega", anche se è l'amministratore delegato che si rivolge agli operai. Con una lettera indirizzata a tutti i dipendenti, la dirigenza Fiat ha spiegato ieri le ragioni della sua posizione nella vertenza Bertone. Una mossa fatta per cercare di favorire un accordo in vista dell'assemblea di fabbrica di lunedì quando le rsu illustreranno alle tute blu l'esito della prima parte di incontri e la decisione aziendale di respingere le proposte avanzate dal consiglio di fabbrica.

La lettera è firmata dall'amministratore delegato della ex Bertone, Luigi Galante. Il manager ricorda ai suoi dipendenti che "dopo un lungo periodo di difficoltà e incertezze, il 2011 rappresenta l'inizio di un nuovo capitolo per il nostro stabilimento". Segue un riassunto delle ultime vicende e la spiegazione della scelta della Fiat di realizzare a Grugliasco un nuovo modello della Maserati "per ampliare la propria offerta di vetture di lusso entrando in una nuova fascia di mercato, l'alto di gamma del segmento E". Per raggiungere l'obiettivo, prosegue la lettera, è necessario "un radicale intervento di ristrutturazione della fabbrica trasformandolo in uno stabilimento di eccellenza a livello mondiale". La ristrutturazione sarà "accompagnata da un significativo piano di formazione per preparare tutti noi e metterci nelle condizioni di operare, dopo un lungo distacco dall'attività lavorativa, nel nuovo contesto produttivo".

A quali condizioni sarà possibile realizzare l'investimento? Nella lettera Galante ne elenca quattro: "Il massimo utilizzo degli impianti, una più efficiente organizzazione del lavoro, la possibilità di straordinario fino a 120 ore senza ulteriori negoziazioni e regole per contenere l'assenteismo". Significativamente dell'elenco non fanno parte le norme contro lo sciopero contestate dalla Fiom a Pomigliano e Mirafiori. Difficile pensare a una dimenticanza. Anche perché sui quattro punti indicati da Galante la Fiom (che a Grugliasco rappresenta quasi il 70 per cento dei dipendenti) e la Fiat non sono così distanti. "Si tratta - conclude la lettera - di avere fiducia in se stessi e nel proprio futuro".

Una prima risposta è venuta in serata dal segretario nazionale della Fiom, Giorgio Airaudo: "Non è giusto scaricare le scelte dei manager e degli azionisti sui dipendenti. Se la Fiat vuole fare l'investimento ha tutte le possibilità per farlo. I lavoratori hanno già salvato la Bertone una volta, hanno dimostrato di voler tornare a produrre automobili. Riprendere la produzione è l'obiettivo di tutti. La Fiat ascolti i lavoratori". Una risposta prudente come con prudenza si stanno muovendo in queste ore i manager del Lingotto. Sulla vicenda è tornato ieri anche il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi: "Si creino le condizioni per l'investimento. Se non c'è consenso, a Grugliasco non ci sarà futuro". Per il segretario nazionale della Uim, Rocco Palombella, invece "a Grugliasco c'è il pericolo di perdere l'investimento".


Repubblica

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